La Dea madre, signora in Sardegna delle selve e delle belve,
custode di fonti e torrenti, Dea della Natura e dell’agricoltura,
nella sua qualità di Dea della nascita, aiutava le gestanti a partorire,
così come faceva fiorire la vegetazione in primavera.
La figura della Dea Madre
E’ una cultura prenuragica che si sviluppò in tutta la Sardegna durante un periodo di tempo che va dal 4000 a.C. al 3300 a.C, culto legato alla fecondità e che aveva come figura centrale la Dea Madre, come i loro predecessori neolitici.
La rappresentavano attraverso statuine di marmo e di argilla, dalle forme lineari e geometriche, ma spesso anche molto esuberanti, a testimonianza di una concezione matriarcale del divino.
Rimanda al simbolismo materno della creatività, della nascita, della fertilità, della sessualità, del nutrimento e della crescita.
Essa esprimeva l’interminabile ciclo di nascita-sviluppo-maturità-declino-morte-rigenerazione che caratterizzava sia le vite umane, sia i cicli naturali e cosmici.
Descrizione:
Manufatto artistico da collezione
Lavorazione artigianale
Materiale Ossidiana
Luogo di estrazione Sardegna
Luogo di lavorazione Sardegna
Misure: Circa Cm 2,2 X 1,2
N.b. Essendo prodotti artigianali sono tutti diversi l’uno dall’altro, possono differire di qualche millimetro in altezza, larghezza e spessore.
CENNI STORICI
L’ossidiana nera, l’oro nero dell’antichità.
Considerata guaritrice e benefica, è da secoli utilizzata come potente talismano.
È stata spesso usata anche come pietra sciamanica.
Secondo i nostri antenati, aveva le proprietà di mostrare il futuro e il passato.
L’ossidiana chiamata anche la pietra di fuoco, ha assunto presto la forma di gioielli, a cui i Sardi hanno attribuito le facoltà di scacciare il malocchio.
E’ un vetro vulcanico formatosi grazie al raffreddamento rapidissimo della lava.
Grazie alla sua capacità di creare bordi estremamente taglienti, l’ossidiana è stata utilizzata fin dall’antichità per produrre lame e punte di armi.
E’ stata una delle merci che ha animato il commercio del Mediterraneo e sostenuto la vita economica dei luoghi di estrazione, come la Sardegna.
La maggior zona di estrazione è il Monte Arci, nell’entroterra del Golfo di Oristano, nella parte centro occidentale dell’isola.
Nota Bene, tutti i manufatti artistici pur essendo raggruppati sotto un unico articolo, sono naturalmente diversi, in quanto opera di artigiani che lavorano a mano e che di volta in volta modificano l’opera in base alle caratteristiche della pietra d’origine.